Introduzione della maestra Mariavittoria

alla prima lettera degli scolari 

Torino 25/l/99 
Caro Signor Ugo Lucio

                    è inutile dirle che sorpresa gradita sia stata per me e per i miei allievi la sua lettera. La nostra classe sta dialogando da mesi, in chiave epistolare o con testimonianze dirette, proprio con persone "coetanee" dei tempo passato ed abbiamo già riunito una serie di testimonianze di nonni, amici ed esperti che intendiamo raccogliere in una ricerca da utilizzare anche in futuro nel nostro "erigendo" laboratorio di storia dei '900. 
Ci sembra inoltre di fondamentale importanza poter comunicare direttamente con i nostri "testimoni" perché i livelli di comprensione ed approccio all'argornento dei singoli bambini sono vari e differenziati per carattere e per retroterra socio-culturale ed il contatto immediato è decisamente il più adatto a chiarire e rafforzare le conoscenze apprese permettendo di porre domande che nascono da problematiche ed interessi individuali. 
Questo per ribadire come lo stile della sua lettera così piacevole, autentico, rispettoso e, " vicino", da coetaneo insomma, sia stato giustamente apprezzate da tutti ed abbia suscitato l'immediato desiderio di ulteriori contatti come potrà constatare leggendo le lettere qui allegate. 

Le premetto che in un primo tempo abbiamo pensato ad una risposta collettiva (anche per non costringerla a questo "tour de force" di lettura), ma poi è stato espresso il desiderio generale di farsi conoscere uno per uno, sia da parte di quelli che avevano avuto il piacere d'incontrarla, sia da quelli che si erano sentiti defraudati perché lontani nel pullman.

Come potrà constatare sono bambini molto diversi tra di loro con difficoltà interessi e conoscenze differenziate: sono però tutti molto disponibili alla riflessione ed all'approfondimento e sono stati particolarmente gratificai dall'attenzione che lei ha loro dimostrato. 
lo sono stata particolarmente felice di leggere le sue riflessioni sulla guerra vicina o lontana e sul momento storico che stiamo vivendo perché questo significa fare della storia un'esperienza viva, quotidianamente ripetibile "maestra", ed è proprio il nostro obiettivo.

Abbiamo anche noi molte cose da raccontarle: emozioni non sempre condivisibili da chi non sta facendo i nostri stessi percorsi: abbiamo incontrato persone, scovato documenti, iniziato persino un dialogo con dei "bambini" che sessant'anni fa scrivevano dei temi in una scuola di montagna, proprio alla vigilia della proclamazione dell'Impero. Vuole ascoltare i nostri racconti e rispondere alle nostre innumerevoli domande?

Non possediamo il CD da lei citato, ma abbiamo sentito la voce di Mussolini e di Hitler dalla cassetta registrata del disco "dieci anni della nostra vita" di Enzo Biagi, ed i bambini ricordavano quelle parole cruciali. Per questa volta useremo banalmente la posta corrente, ma molti bambini hanno un indirizzo Internet ed anche la nostra scuola, da poco. Quello della nostra scuola è: Mazzaref@tin.it. Ai ragazzi per ora non è facilmente accessibile anche se possediamo una sala computer ed i nostri scolari la frequentano con una certa regolarità, potremmo anche trovare un "segretario Navigatore" tra i bambini: i candidati erano molti ma devo ancora verificare le effettive disponibilità. 

Ancora grazie ed a presto! 

Mariavittoria F.